Paolo Casisa, da autodidatta, ha approfondito lo studio del vibrafono, della chitarra, della clavietta, della batteria, del kazoo, delle più strane percussioni. Quando ha scelto di esibirsi in strada lo ha fatto con uno spettacolo assolutamente originale ed unico in Italia, dal titolo altisonante Viaggio immaginario ma non troppo sul pianeta suono. Nello spettacolo il pubblico viene prima ammaliato dal magico suono evocativo del vibrafono, poi travolto dai ritmi vorticosi del rototom, divertito da esilaranti gramelot demenzial-percussivi, stupito da interventi in rima goldoniana, infine reso partecipe ed attivo attraverso una sorta di lezione di gruppo in cui l’artista distribuisce al pubblico una cinquantina di percussioni provenienti da tutto il mondo e dirigendo poi l’orchestra appena nata. Di grande effetto il finale con una dimostrazione di scat, dove tutti si lanciano in liberatori "stustapabidibadubadibuua" o estrinsechi "padabadabuibibaduda". Gran divertimento e partecipazione.