Mustafà è stato per anni l'artista simbolo della battaglia degli artisti di strada italiani contro le leggi, ereditate dal fascismo e tuttora vigenti, che non consentono il libero esercizio dello spettacolo a cappello. Mustafà è finito su tutti i giornali italiani, su tutte le televisioni per le azioni clamorose, come incatenarsi ai monumenti, che compieva per avere una cassa di risonanza alla sua battaglia di giustizia. Denunciato, fermato, multato per centinaia di milioni (mai pagati), Mustafà ha continuato, incurante di tutto questo, ad esibirsi nella piazza del Duomo di Milano, il suo luogo di lavoro. Quando, nel 1998, ha deciso di uscire dal suo volontario isolamento, di staccarsi dall'immagine che troppo lo lega alla Madonnina, si è presentato con un classico e perfetto spettacolo di fachirismo e con le grandi esibizioni col fuoco che hanno incantato il pubblico.