Dalla recensione del mensile musicale Il Buscadero: "Se non sapessi che sono italiani, se non leggessi i nomi ed il luogo di registrazione, giurerei che questo disco è americano a tutti gli effetti. Cantano in inglese, questo mi sembra ovvio dato che suonano del Southern Rock, ma in modo preciso e, cosa più importante, scrivono buone canzoni. Il nome nasce da una canzone dei Lynyrd Skynyrd ed i ragazzi di Torino omaggiano la band sudista con un suono tosto e chitarristico nella migliore tradizione del Sud". La band è formata da Fabrizio Viora (lead & slide guitar), il suo stile è un mix di blues & Rock'n'Roll con un'incredibile tecnica slide; Fabrizio Montanaro (batteria e ercussioni), ex componente dei Southern Steel, nel 1997 ha suonato con Artimus Pyle dei Lynyrd Skynyrd; Max Arrigo (lead vocal, lead & slide guitar), chitarrista con il tipico stile Southern, è cresciuto sui dischi dei Lynyrd e degli Allman, dai quali ha imparato la tecnica slide che caratterizza il suo stile; Dario Leonelli (bass guitar), fondatore della storica band Southern Steel, usa un '65 Gibson Thunderbird, posseduto da Leon Wilkeson; Simone Ubezio (vocal, lead & acoustic guitar), chitarrista influenzato dalla "British invasion" di Clapton & Cream mixata con l'amore per il country rock & folk music. E' anche il fonico dei Bottleneck Studios. Ancora dalla precedente recensione: "Pur strutturando le loro canzoni su elementi già conosciuti, passaggi di chitarra, inflessioni vocali, attacchi delle canzoni, i Voodoo Lake esprimono un marchio personale al suono. Un suono scevro da influenze che non siano sudiste, sfiorato dal country, solido e corposo per quanto riguarda l'assunto. Le tre chitarre lavorano in modo sostenuto, mentre la voce di Arrigo non ha nulla da invidiare a quelle più titolate dei colleghi d'oltreoceano".